Descrizione
Note di degustazione
Rosso rubino impenetrabile con un’idea di granato sull’unghia. naso austeroe di grande complessità: Frutta nera matura, scorza di arance amare, macis, cuoio, china, corteccia di radice di liquirizia, un Forte minerale ematico e cornice balsamica. in bocca perfettamente in linea con le sensazioni avvertite al naso, di grande progressione aromatica, dal tannino Fitto e piacevole che ne aumenta la già lunghissima persistenza
Perché ci piace
Introdotto dai greci al tempo della colonizzazione della daunia, nel vii° secolo a. c. con il nome di “ellenicon” cioè originario della grecia. successivamente i romani lo ribattezzarono “vitis ellenica” incentivandone la diffusione per la sua bontà. poeti come orazio decan- tano le doti di questo superbo ed antico vino. sarà nel periodo della dominazione aragonese che il nome subì l’evoluzione da “ellenico” in “aglianico” per via della pronuncia della doppia elle in gl da parte degli spagnoli. arturo marescalchi, fondatore della “società degli eno- tecnici italiani” nonché insigne enologo, lo definisce “il fratello maggiore del barolo e del barbaresco”.
Abbinamenti
Lumache al pomodoro, primi piatti ai funghi porcini e tartufo o al ragù di agnello, agnello al forno, stracotti di manzo e bufala, bbq.